Un settore strategico che evolve tra sfide globali e opportunità verdi

L’Italia è da sempre protagonista nei mari del mondo, non solo per la sua tradizione marittima, ma anche per l’eccellenza industriale nel campo della cantieristica navale. Oggi, questo comparto è al centro di una trasformazione epocale: sostenibilità ambientale, digitalizzazione e nuove rotte geopolitiche stanno ridisegnando le priorità e le strategie delle imprese del settore.

Green shipping: la rotta è tracciata

Con l’entrata in vigore delle nuove normative europee sulle emissioni marittime e l’obiettivo “zero emissioni” entro il 2050, i cantieri navali italiani stanno investendo in navi ibride, alimentazione a idrogeno e motori LNG (gas naturale liquefatto).

Fincantieri, capofila del settore, ha già avviato la costruzione di traghetti e navi da crociera a basso impatto ambientale, mentre startup e PMI stanno innovando in segmenti come il refitting ecologico delle flotte commerciali e militari.

Innovazione: tra automazione e intelligenza artificiale

La cantieristica del futuro è sempre più intelligente. Dalla progettazione 3D ai gemelli digitali delle navi, passando per la sensoristica e l’AI per il monitoraggio delle prestazioni in tempo reale, l’Italia sta guidando una rivoluzione tecnologica.

I nuovi cantieri “intelligenti” integrano robotica avanzata e sistemi di manutenzione predittiva, migliorando qualità, efficienza e sicurezza. Tutto questo, senza perdere l’artigianalità e la competenza tecnica che rendono i cantieri italiani un’eccellenza riconosciuta nel mondo.

Geopolitica e sicurezza: la nuova sfida navale

La guerra in Ucraina, le tensioni nel Mar Rosso e la crescente attenzione alla sicurezza del Mediterraneo hanno riportato al centro dell’agenda strategica le navi militari. L’Italia, in collaborazione con gli Stati Uniti e i partner europei, partecipa alla progettazione e costruzione di nuove fregate, sottomarini e pattugliatori ad alta tecnologia, con ricadute economiche importanti in termini di occupazione e know-how.

Un comparto in crescita

Secondo i dati di UCINA e ANIMA, nel 2024 la produzione navale italiana ha superato i 9 miliardi di euro, con una crescita del +6% rispetto all’anno precedente. Un risultato trainato non solo dall’export, ma anche da un ritorno di interesse per la nautica da diporto nel mercato interno.

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